IL FISCHIO

In occasione dei cento anni del Rifugio Vittorio Sella il Cai di Biella mi ha commissionato un gruppo scultoreo da posizionare all’ interno del Parco del Gran Paradiso, subito davanti alla fontana del Rifugio, dove chiunque arriva riempie la borraccia con la preziosa acqua di fonte, accompagnato dai fischi delle marmotte tutto intorno e dal rumore dell’acqua di torrente che attraversa la conca del Lauson.

L’allora Presidente del Cai di Biella Eugenio Zamperone e Andrea Formagnana, che sarebbe diventato Presidente l’anno successivo, mi dissero ” vista la tua sensibilità ci piacerebbe una scultura tua in pietra, visto che è un Parco molto visitato da famiglie e bambini”, nella continuità del lavoro che ho fatto a Bagneri con Sentiero Vivo, dove mi rivolgo ai bambini con un linguaggio semplice, ma che vuole sensibilizzare al rispetto dell’ambiente.

Ho scelto di rappresentare una bambina che fischia con lo sguardo rivolto a chi arriva alla fontana, agli adulti, per spronarli ad attivarsi per difendere il futuro di tutte le creature viventi sulla terra. La suggestione che ho cercato di creare è che tramite il suono più frequente del Parco, il fischio delle marmotte, lo spettatore che ha piacere di cogliere il significato intuisca il profondo intreccio tra gli animali e l’uomo all’interno di un Ecosistema sano. L’uomo non può sperare di sopravvivere e avere un futuro senza la coabitazione con tutte le specie animali e vegetali.

Per “dare voce al fischio” ho scelto un enorme blocco di serpentino, di 500 kg di peso, alto 70 cm e profondo 50 cm ; la storia geologica di questa pietra è molto antica, nata da lave sul fondo dell’Oceano Ligure Piemontese, poi metamorfosata e trasformatasi in pietra verde, dura e molto compatta. (cit. Brunello Maffeo dello Studio Associato di geologia Maffeo). Questa bellissima roccia ha 50 milioni di anni di età, nata ben prima dell’uomo, vuole essere un messaggio che niente in natura è semplice o non degno di attenzione. Di pietre verdi è piena la Valle d’Aosta, sono le lose dei tetti delle baite, le puoi vedere nei torrenti e dappertutto nelle montagne.

Per rappresentare la marmotta, per me animale simbolo della terra stessa e certamente del Gran Paradiso, ho invece scelto questa pietra dura del torrente Elvo, bruno dorata e grigia ,a imitazione del colore della pelliccia dell’animale in questa stagione.

I piccoli cristalli luccicanti di mica muscovite sono il segno evidente dei micascisti, rocce frequenti sulle Alpi. Deriva dal metamorfismo di sedimenti marini sabbiosi o argillosi ed è nata 200 milioni di anni fa. ( cit. Brunello Maffeo, geologo).

Il giorno dell’inaugurazione sono state scoperte le targhe fra le quali quella dedicata ai soci del Cai ebrei cancellati dalle leggi razziali del 1939. Il Rifugio Vittorio Sella era caro a Primo Levi, e, tra i tanti pensieri tristi che questo riconoscimento a quelle persone dimenticate mi ha suscitato,ho rivissuto il ricordo felice della mia prima mostra personale al ghetto ebraico di Venezia.

Lo sguardo innocente di un bambino scaccia le brutture del mondo e porta speranza, come la marmotta che dopo ogni inverno esce dalla sua tana e dall’ombra per ricongiungersi con la luce. Ho tentato di esprimere innocenza e tenerezza in entrambe le creature in pietra che ho realizzato, augurandomi che portino sogni e bellezza a chi le guarda.

Di seguito una breve galleria con le varie fasi di lavorazione (quattro mesi della mia vita)