Il Figlio in croce : mio Padre…

Particolare della scultura in quarzo ( pietra di torrente©) .

Scultura del Cristo e basamento ” il Golgota”, in due differenti quarzi della Valle dell’Elvo.
(Misure: altezza del Cristo 16 cm, altezza totale dell’opera 26 cm, p.11cm, l.21cm.
Peso Kg: 4,00 )

Queste fotografie mostrano ciò che una visione frettolosa lascia indietro: le mie sculture nascono per metà da me e per metà sono opera dei colori ancestrali della natura e la pietra , ogni volta che non si frattura (concetto non scontato), mi concede la sua benevolenza. La mia figura di scultrice viene così a sovrapporsi a quella del padre (decisiva come sempre è la madre, la Pietra, senza la quale i miei lavori sarebbero totalmente diversi).

Eccomi allora a inseguire i colori acquerellati che, per un’incredibile magia, si trovano nel punto esatto dove avevo progettato il torso, quasi ad imitare il movimento immaginato, inghiottendo a prima vista il mio lavoro di anatomia, i muscoli e il costato che ho tirato fuori e levigato da questa meraviglia di milioni di anni , dalla quale è persino emersa una chiazza sanguigna all’altezza dello sterno e del cuore.

Scultura vista dal retro, dove si evidenzia la dimensione originaria del quarzo lasciato grezzo.

Devo ammettere che ho avuto difficoltà a immedesimarmi iconograficamente in una figura maschile, sebbene il Cristo abbia nulla a che fare con il patriarcato, ma il mio linguaggio emotivo è legato alla Madre: al femminile attribuisco le più grandi risorse dell’essere umano quali l’empatia, la gentilezza, la dedizione, mentre al contrario ho sempre attribuito al Padre qualità soverchianti, oppressive, violente. Occorre specificare che il mio non è un meschino discorso di genere, ma di archetipi dell’anima.

Questa scultura è il frutto del percorso esistenziale dei miei ultimi dieci anni; la mia è la presa di coscienza emotiva che la figura atavica e leggendaria del Condottiero, del Capo, o come spesso, con meno buongusto, viene definito “l’uomo alfa” non è certamente chi urla più forte e chi si mette sul piedistallo disprezzando quelli diversi da sé: il Padre è una figura indispensabile all’interno della comunità e, soprattutto, all’interno dell’anima. E’ il potere salvifico di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, di saper proteggere i più deboli e di saper tirare fuori le vere inclinazioni naturali nelle persone.

Questo concetto è, per me, femminista fino nel midollo, rivoluzionario come lo è stato Gesù Cristo. Ingiustamente, a parere mio, relegato al ruolo di figlio di Dio, come se il coraggio e la forza che ha avuto derivassero dalla consapevolezza di essere una divinità, come se il divino non ci fosse in ogni essere umano che dimostra una tale grandezza. Secondo me ogni uomo che si fa mettere in croce per la Pace, l’Amore e la Giustizia è figlio di Dio e al tempo stesso padre. Ogni creatura è figlia di Dio. Ogni Donna e Madre è sacra, che sia vergine o meno, questo è un affare che non deve interessare a nessuno.

eccomi circondata dai miei concetti usuali, non per questo meno importanti: da sinistra Talpina, Bric e , in primo piano il Miaulin.

LE RONDINI nel Borgo di Bagneri

Installazione di Rondine, in pietra di torrente©, coi piccoli in marmo nero Marquina e nido in pietra sedimentaria di torrente©, posizionata sul muro della baita.

La montagna anche nei tempi dolorosi dona sollievo all’anima. Le persone che torneranno al Borgo a vivere la natura e il bosco troveranno anche l’installazione di mie sculture in pietra di torrente©, di cui anticipo “le Rondini”, quale simbolo di Pace e bella stagione..

Installazione, lungo il sentiero, di nove Rondini in marmo nero Marquina. Proseguendo per il sentiero, alzando lo sguardo verso la Chiesa ecco il mio stormo di Rondini, che ho realizzato in Inverno .

All’ingresso della bottega del Borgo Alpino di Bagneri, nel percorso Ecomuseale, un’altra maternità di roccia.

Le due sculture prima della levigatura e lucidatura.

come si può osservare si tratta di due identiche pietre dure, una lavorata in verticale, l’altra in orizzontale. Il nero inchiostro è antica lava permianica che ha inglobato detriti di altre rocce. Il nido è anch’esso in pietra dura di torrente, scavato e levigato all’interno, al contrario dell’esterno che mantiene la sua forma originaria di come l’ho trovata: la sua forma ad anelli concentrici mi ha suggest per la somiglianza con l’architettura dei nidi di rondine.