L’Arte Figurativa ha smesso di essere tabù…

L’Art Blogger Paolo Marini scrive a proposito della mostra alla quale partecipo:

“…Nel giugno 2017, nel Salone Donatello della Basilica di San Lorenzo a Firenze, la Nag-Art di Vincenzo Nobile aveva allestito la mostra “Il cammino dell’uomo tra arte e fede – da Ugo Guidi a Igor Mitoraj,”  e che aveva avuto un successo ben oltre le aspettative. A distanza di un anno:  – emergenti del XXI secolo e maestri del XX secolo”.

“…Il figurativo è tornato a vivere, e non costituisce più un tabù come qualche decennio fa.  Contrariamente a quanto si potrebbe credere, aggirandosi per la cripta non si ha affatto la sensazione di anarchia. Al contrario, il senso di una certa unitarietà, nella molteplicità di proposte, domina i padiglioni. Globalità della creazione artistica, superamento delle avanguardie e dei movimenti con relative scomuniche e anatemi”…”, il contributo della scultura, che parte dal già citato Cavallini (1927-2016) e vede artisti come Raffaella Robustelli (1939), Roberto Bricalli, classe 1959…, la brasiliana Sylvia Loew, la turca Esin Çakir, in una continua ricerca di stilizzazioni espressive che non abbandonano mai del tutto la figura reale come elemento di partenza. Ciò è vero soprattutto per la giovane Cecilia Birsa, nata nel 1983, le cui opere sono caratterizzate dall’uso di pietre di epoca paleozoica: pietre di montagna e di torrente, mucronite, serpentino, quarzo e sienite”

            Cecilia Martin Birsa, “sculture in pietra di torrente©” “Il nodo”  –  In pietra vulcanica.

 

Guttuso “ Terrazzino e tetti alla Kalsa”1976.

 

Ottone Rosai,” strada e case”

 

 

Sauro Cavallini “ Ultima Cena” 1979.